Big Splash_Network Poetico, installazione di Caterina Davinio, Palazzo Reale, Napoli, 8 ottobre - 3 novembre 2014
venerdì 31 ottobre 2014
Servizio di RAI 2 sulla mostra OLE.01 di Palazzo Reale di Napoli, tra gli intervistati: Caterina Davinio, Olivier Auber, Philippe Bootz, Mario Costa.
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BIG SPLASH NETWORK POETICO, installazione di Caterina Davinio, Sala Dorica di Palazzo Reale, Napoli, ottobre 2014.
Big Splash è un'installazione realizzata da Caterina Davinio nella Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, dall'8 ottobre al 3 novembre 2014, nell'ambito del festival OLE.01, dedicato alla letteratura elettronica.
L'installazione si compone di due parti: una iconica e una di poesia in network.
Questo blog raccoglie i testi poetici dal network, cui hanno partecipato numerose tra le più significative voci della poesia italiana e internazionale contemporanea.
Big Splash is the title of the installation created by Caterina Davinio in the Doric Room of the Royal Palace of Naples, from October 8th to November 3rd, 2014, in the context of OLE.01 festival dedicated to electronic literature.
The installation consists of two parts: an iconic one and a poetry network.
The iconic part is composed by twenty-five digital images on the theme of water, elaborated from
photographs of the author, printed on aluminum. The images, side by side on a pedestal,
make up a larger image of one square meter.
The poetry network involved nearly two hundred authors from many countries of the world: their texts, in various languages, on the theme of water, printed on sheets of paper, were included in the installation of the Royal Palace and you can also read them online on this blog.
Caterina Davinio (Foggia, 1957), scrittrice, poeta e artista multimediale, si è occupata di arte dei nuovi media con attività espositiva, convegnistica e curatoriale in molti Paesi del mondo, nell'ambito della quale si segnalano centinaia di mostre internazionali, tra queste sette edizioni della Biennale di Venezia ed eventi collaterali, cui ha collaborato anche come curatrice.
Presente in antologie e in studi italiani e stranieri d'arte, letteratura e avanguardie, è tra i pionieri della poesia digitale e la fondatrice della net-poetry italiana. Sue opere poetiche e saggistiche sono tradotte in inglese.
Tra le pubblicazioni i romanzi Il sofà sui binari (2013), Còlor còlor (1998); per la saggistica: Tecno-Poesia e realtà virtuali (2002) e, sulla net-poetry, Virtual Mercury House (2012); in poesia: Aspettando la fine del mondo (2012), Premio Astrolabio per l'Originalità del Testo; Il libro dell'oppio (2012), finalista nel XXV Premio Camaiore; Fenomenologie seriali (2010); Fatti deprecabili, Premio Tredici 2014.
Presente in antologie e in studi italiani e stranieri d'arte, letteratura e avanguardie, è tra i pionieri della poesia digitale e la fondatrice della net-poetry italiana. Sue opere poetiche e saggistiche sono tradotte in inglese.
Tra le pubblicazioni i romanzi Il sofà sui binari (2013), Còlor còlor (1998); per la saggistica: Tecno-Poesia e realtà virtuali (2002) e, sulla net-poetry, Virtual Mercury House (2012); in poesia: Aspettando la fine del mondo (2012), Premio Astrolabio per l'Originalità del Testo; Il libro dell'oppio (2012), finalista nel XXV Premio Camaiore; Fenomenologie seriali (2010); Fatti deprecabili, Premio Tredici 2014.
She is one of the pioneers of digital poetry and the founder of Italian net-poetry, and is included in Italian and foreign anthologies and studies about art, literature and avant-garde.
She is included in international archives, private and public collections of contemporary art and has received awards in Italy and abroad for her literary and artistic activities. Many of her works of poetry and essays have been translated into English.
Among her publications: the novel The Sofa on the Rails (2013), which was among the winners of the Oubliette Prize in 2014; Color Color (1998), a finalist in the Feronia Prize; the essays: Techno-Poetry and Virtual Realities (2002) and writings on net-poetry, such as Virtual Mercury House (book with dvd, 2012); she has also published the poetry books: Waiting for the End of the World (2012), which won the Astrolabio Prize for the Originality of the Text, and Honorable Mention in the International Prize Le Grazie - Porto Venere; The Book of Opium (2012), a finalist in the XXV Camaiore Award, in the XI National Competition City of St. Anastasia, and among the books selected for the Gradiva Award (New York); Serial Phenomenologies (2010), ranked third for the Carver Prize and Special Mention in the Nabokov Prize; Deprecable Facts; Poems and Performance from 1971 to 1996 (2014), earning the Thirteen Award in 2014.
Caterina Davino is one of the winners of the national competition “Life in Prose 2012”.
Since 1997 she lives in Rome and Monza, operating at an international level.
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Giulia Basile
"Miserie Umane"
Le gocce scorrono
e tu non le rincorri,
la vita non si bagna tra le rocce
ma di sotto entra
dove urla il maestrale e il mare biancheggia
S'infila tra le finestre delle torri
della stupidità umana
e ancora non le scioglie
S'apre la bocca alla parola
ACQUA
che spalancata chiude e imprigiona
la meraviglia di un bambino
e oggi evapora fuori dal mondo
della sua innocenza.
(Giulia Basile, inedita)
Le gocce scorrono
e tu non le rincorri,
la vita non si bagna tra le rocce
ma di sotto entra
dove urla il maestrale e il mare biancheggia
S'infila tra le finestre delle torri
della stupidità umana
e ancora non le scioglie
S'apre la bocca alla parola
ACQUA
che spalancata chiude e imprigiona
la meraviglia di un bambino
e oggi evapora fuori dal mondo
della sua innocenza.
(Giulia Basile, inedita)
martedì 28 ottobre 2014
domenica 26 ottobre 2014
Sala Dorica di Palazzo Reale di Napoli. Sul fondo l'installazione "Big Splash" di Caterina Davinio.
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Ubicazione:
Napoli, Italia
Laura Cingolani
sciacqua scorre sviene spappa
bagna foglio sguardo tuo
prendi maglia copri metti-
ti al riparo nel foulard
dirimpetto cerchi ombre
senza rete ne cancelli
porti ombrello addosso cadi
testa fredda a testa va
non asciuga
raggi sole
vano tempio di cappotto
umidina umidità
bagna pelli
non desira
smuove strali scopre intacca
entra in bocca
dopo inonda
passa dentro scioglie stacca
erra vaga monda sonda
passa scorre dentro mani
poi s’attacca trova nulla
ferma muto stare tono
passa sotto frizza frulla
tra le gambe ne trastulla
bagna tuo orologio prende
tanti schiaffi muta va
sotto al tetto si ripara
senza sete né cartocci
cocco bello spini amari
senza dire senza ma
corre fruga
prende vuole
lascia nel ginocchio duole
l’ascia no per carità
basta quelli
dammi questi
giù versatili
ritocchi
prendo il fiume
che tracima
scorre acqua nei miei occhi
Laura Cingolani
venerdì 17 ottobre 2014
Caterina Davinio e l'installazione "Big Splash Network Poetico", Sala Dorica di Palazzo Reale, Napoli, 8 ottobre - 3 novembre 2014
Caterina Davinio davanti alla sua installazione "Big Splash", Sala Dorica di Palazzo Reale, Napoli, 8 ottobre - 3 novembre 2014,
Da sinistra a destra gli artisti: Caterina Davinio, Olivier Auber, Dene Grigar, Philippe Bootz
Da sinistra a destra gli artisti: Lello Masucci, Fred Forest, Caterina Davinio, Philippe Bootz, Olivier Auber, Napoli, ottobre 2014.
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Napoli, Italia
Tiziana Colusso
Tiziana
Colusso
L’epoca
scorre via
L’epoca
scorre via, gonfia del peggio,
unte scolature
epitetate d’ogni possibile
sfumatura
d’abominio - epoca sciancata
globalizzata
alienata plastificata irrimediata
intasata incenerita
indemoniata turlupinata
inferizzata
polverizzata spappolata enfatizzata
allucinata
sovrastimata triturata spericolata
entropizzata
epoca adultera-adulterata –
ed io per non
unirmi al coro
sputacchiante
dei pro, dei contro e dei distinguo
mi
dileguo stamane lungo una riva cittadina
su
un ponte millenario,
inspirando umida
libertà nel tempo largo, il tempo
che
fluisce insuddiviso
inappellabile
irrevocabile
eppure eternamente
fermo
in sé, inspiro/espiro una resistenza sorridente,
senza
epica, come un gatto che
con
l’unico occhio
sopravvissuto
alla battaglia segue con esoterica adesione
le
curvature necessarie e imperscrutabili
del fluido
flusso
d’acqua
e di luce
(settembre
2007)
Lucia Leao
Pathos
At
the foot of the mountain evaporates
the
lake decreases and materializes richeness
in
the
mountain
cup
calyx great mother who restores the music and,
in
the
lake, once more, the water
evaporates.
(Lucia
Leao, Brasilia, October, 2014.)
Carmelo Strano
A GOLDEN ROSE IS A ROSE
And when
it no longer is a mind's movement
and solemnly whater is
running and flowing far
from daily
business
do
think of me
stop the impossible
instant make
a bee line to the calm
river
to which you'll entrust
our instinctive drive
after having transformed it
into a golden philosophers' stone
Carmelo
Strano
(*)
Francu Pilloni
FIUME IN
PIENA
(Francu Pilloni)
Ieri la pioggia
oggi sul ponte
a distillar pensieri
goccia su goccia
sul filo di una piena terrigna.
Inserro l'anima in bottiglia
e la getto.
Il fiume se la porti
dove l'acqua si scolora
dove il filo s'aggroviglia
dove l'onda si confonde.
O ancora di là
dov'è sterile il pensare.
(la versione in sardo)
EST CALAU SU FRUMINI
Ariseu sa proia
hoi in su ponti
a prenzai pensamentus
stiddiu a stiddiu
infatu a su filu de s'unda.
Inserru s'anima in buttillia
e incidda ghettu.
Chi su frumini dda treghit
anca s'aqua si scolorit
anca su filu s'ingabittat
anca s'unda si cunfundit.
O addeni puru,
anca non serbit a pensai.
Domenico Alvino
Da riva
Storia
d'acqua.
Acqua al selz
finalmente universali
acque
offrirono
al frizzo ridotte le
tempeste le piogge le fonti
sprazzi alluvionali e
diluvi
che accesero arche
e Noè
e navarchi
a liberare colombe.
Tutte
ebbero un bambino poi
in grembo
a maturare
secoli
e pargoli di madri vergini
e in cima a tutta la
piramide
un sospiro di luce
che si disse
Dio.
Sono
anche esse
acque
che fluiscono da noi
lavando via l'immondo
della vita
e a rifluire poi
tutto e tutti trascinando
al mare
che dislaga
in infinito
e perciò da riva
ti avvince lo spettacolo.
Domenico
Alvino
Roma,
4 agosto 2013
Caterina Davinio
Impressioni
d'acqua (Kenya)
Luogo
profondo
di
labirinto e di fiumi
e
radici annodate
di
mangrovie
dove
scivolano sull’acqua
riflessi
argentei schiume foglie
e
una silente canoa
e
ognuno attende il suono acqueo del remo che s’immerge
liturgie
fangose
e
universi sommersi
arditi
raggi
tra rami, lamelle a pelo d’acqua e un tronco caduto
commistioni
tra
cielo e terra
stracci
e fango
silenziosa
scia.
Caterina
Davinio
Claudia Zironi
da
Appunti di viaggio dall'Islanda
di
Claudia ZironiVII.
Acque verdi, acque grigie, acque bianche
tagliate da lame di luce fra la pioggia,
acquitrini e oceani profondi, ghiacciai
perenni e cascate tremende che investono
squassano trascinano e rombano, acque
bollenti sulfuree, benefiche acque termali,
acque nei lavabi, negli abbeveratoi,
nei convitti e dalle grondaie, acqua
in tutte le sue forme, chimica o animale.
Alberto Figliolia
Melopea
in blu (Ancora Lampedusa)
Corpi
che volano nell'acqua
(malinconica melopea in blu)
o ancorati con le dita consumate
alla sabbia antica del fondale,
sospesi come stelle in un liquido cosmo
fra il guizzare di pesci e parole
ingoiate dalle solenni bolle della
fine.
(Piedi che scavano piste impercorse
Una fibbia che vibra nel vuoto
Calamai di pensieri spersi)
Corpi che galleggiano per sempre
nel silenzio, fra invisibili cristalli
di sale, in un ultimo abbraccio...
madri con figli, fratelli e sorelle,
sposi un tempo e mai più.
(Anelli come sassi
Abiti ialini
Posizioni fetali)
Corpi che volano nell'acqua
(malinconica melopea in blu),
aquiloni dal filo tranciato,
come i ricordi, come i sogni,
come la speranza di una nuova vita.
E noi che rimaniamo, noi che siamo qui?
Noi radicati nel rabbioso benessere,
noi inchiostri di solitudine,
come potremo ancora bagnarci
in quel mare, tomba d'umanità?
(Piedi che scavano piste impercorse
Una fibbia che vibra nel vuoto
Calamai di pensieri spersi)
(Anelli come sassi
Abiti ialini
Posizioni fetali)
Corpi che volano nell'acqua...
Milano-Cesano Boscone, giovedì 15
maggio 2014
Alberto
Figliolia
Annamaria Ferramosca
SORVEGLIO
L'ACQUA
Sorveglio l'acqua. Imparo
come si evapora,
come si abbandona l' esuvie.
In un angolo il mucchio:
il sale della vita ( l'acqua è ironica ).
Il dio dell'acqua saggio
ondulava in serpente
allevando le spighe
e insieme i pesci
E ignaro, in petto, anche l'uomo.
Tecnica, che solo un dio padroneggia,
ma che esclude
perversioni di plastica.
La sapienza dell'acqua
quando imperla
la fronte per timore,
prima di commettere,
prima di parlare.
Annamaria
Ferramosca
da
“Il versante vero”, Fermenti Edizioni , Roma, 1999
Marco Palladini
Marco
Palladini
Memorandum
acquatico
Se l’acqua si
ricorda di me
dopo avermi irrorato
la pelle
sotto una bollente
doccia
Se l’acqua si
ricorda quando scivoli
in piscina e nuoti a
stile libero
o a rana vasca dopo
vasca
Se l’acqua si
ricorda che è spiovuta
sulla terraferma e
sbigottita
e l’ha inondata in
modo disastroso
Se l’acqua si
ricorda dei cavalli
che l’hanno bevuta
e poi trasformata
in orina sul fango,
olezzo e stallatico
Se l’acqua si
ricorda dei pozzi
in Africa quasi
disseccati
e dei volti riarsi
dei bambini
Se l’acqua si
ricorda di essere
mare salato e oceano
magno
in preda a tempeste
e a tsunami
Se l’acqua si
ricorda dei secchi d’acqua
passati svelti di
mano in mano
per spegnere un
incendio
Se l’acqua si
ricorda di essere acqua
e che la sua
primordiale acquaticità
è essenziale e
necessaria alla vita.
Fabia Ghenzovich
Un giorno caddi
in
una goccia d’acqua
inebriandomi
d’impalpabile
trasparenza.
Fabia
Ghenzovich
Alberto Scarponi
uno
schizzo (d’acqua)
qui
forse
magari
una
goccia
t’imperlerà
ridente
può
uno schizzo presunto
causare
chissà
quale futura
irrimediabile
catena!?
di
essa
solo
io
so
io
sì
so
dei
miei
molti
abbagli
qui
in
?
uno...
schizzo
macchia
torto
urto
input
Alberto
Scarponi
Valentina Bufano
UN’INTUIZIONE
ERO
PICCOLA, NON RICORDO LA SPIAGGIA. L’ONDA MI GHERMIVA NELLA SABBIA;
L’ONDA
MAGICA ERA IL MIO GIOCATTOLO.
MI
FACEVA SCORRERE ALL’INDIETRO,
PORTANDO
LONTANO LA STELLA DALLA MIA MANO
(MI
RIEMPIVA DI STUPORE PER LO SBAGLIO DI ELEMENTO).
ORA
COMPRENDO DI ESSERMI SBAGLIATA IO:
L’ONDA
GIOCAVA CON LA STELLA MARINA E IO STAVO TURBANDO IL LORO GIOCO.
Valentina
Bufano
Salvatore Contessini
DERIVA
L’erebo
assegnato contempla il mare.
Lo
sai che questo è quanto spetta
a
naviganti provenienti d’altre terre,
a
chi le precedenti vite ha dedicato all’acqua?
Hypnos
lo dice! Gemello d’enigmatico racconto
e
lo ripete in cicli di successioni a geometria
percorsa,
figure d’algebra difforme, ancora ignota
la
norma che traduce i segni, per ora è sconosciuta.
Così
torni, docile all’invocazione,
prima
di quanto atteso anche se solo
a
rimarcare una presenza, a soddisfare un voto.
L’enigma
della storia svolta, con filo proprio,
muove
tra simboli riflessi e
la
parabola che sfugge al nesso.
Nell’illusione,
sono essere libero
tanto
da afferrare che i morti portano perdono
e
i vivi, intenti all’esistenza,
non
ne sospettano la grazia.
La
scorribanda che principio
tiene
diversi piani nell’unica discesa
frutto
d’intersezioni atemporali
unioni
d’anima sognante, diurna e notturna
maschile
e femminile, androgina sostanza
priva
di un volto incline a multiple fattezze
prodotto
d’irripetibile cristallo che fende luce.
Di
: Salvatore Contessini, Roma 2013
John Bennett
le
lit
the
leaking suit the shirt
saw
dust falling off the
sheet
I slept in blood s
lept
in me crawled a fog a
gainst
the window pues
tu
pierna final andaba
por
la luz del baño full
of
mothths and ssand
...m..
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dr ink
the
water off yr leg
yr
flayed
pants knotted round
yr
neck said grunting dog said
lint
wet lint wet lint w et l int
Ce
bruit
secret des eaux...
- Paul Valery
John
Bennett
Francesco Sassetto
Il torrente
Guardare il fiume fatto di
tempo e acqua
e
ricordare che il tempo è un altro fiume,
sapere che ci perdiamo come
il fiume
e
che i visi passano come l’acqua.
Jorge
Luis Borges
Lo stoscio del torrente che sferza rapido
le rocce dei colli sopra Cisòn di Valmarino
trascina e involve nella spuma del suo flutto
sassi e legni, foglie e gamberi di fiume.
Dice bene quest'acqua spietata del tempo
e della vita, dei dolci giochi
degli occhi e delle mani
il breve mulinello e l’estinzione.
Racconta giusto come ogni nostra cara cosa
vada via o - hai visto? - se n'è già andata
nel mucchio dei detriti a valle.
E non regala alcuna spiegazione.
Ti insegna quest'acqua forte di montagna
che gorgoglia nella strozza delle pietre
e dirupa per il pendio scosceso
che ogni umano movimento ha una sua sorte,
un tempo ed un dissolvimento.
In quest'arco esatto di compasso - che tu dici breve -
vive la curva dell'onda fragorosa,
altra segue, più forte o blandamente,
ma il numero è finito e se t'impaura
il fondo del vino nel bicchiere
ormai quasi svuotato
nulla sente il torrente
né chi dalle colline lo getta alla pianura.
Francesco
Sassetto
(dalla raccolta Ad un casello
impreciso, Padova, Valentina Editrice, 2010)
Max Ponte
Max Ponte
Poesia per una nuotatrice dopo le 17 e 35 minuti primi
a bordo vasca
ti osservo virare verso di me
instillarmi labiali gocce clorate
così della tua voce che risuona
sto sentendo le pause
la contengono come le bracciate
e il silenzio che ti porta sotto
a segnare con il tuo costume il fondo
devi sapere che ho un asciugamano
di non so quale dimensione
che sta nell'incavo del braccio è
ampio quanto un neo e si allargherà
sulla tua pelle a macchia d'olio
d'ogni tua squama mi riporterà i dati
proietterà un grafico forse
mi annoierà col mercato ittico
mentre ti asciugherò i capelli
un'applicazione mi descriverà
le microparticelle sonore
dei tuoi tuffi
Mairéad Byrne
WATER
Near
the piazza at the end of the street there is a drinking fountain and
in the fountain there is water for which you need to walk through the
streets (a very
long
time) to the piazza at the end of the street.
If
you could go through the streets, if you have limbs sturdy enough to
make
your
way through the crowded streets, and the heat, though they weigh like
iron, you could get this fountain water, you could get this cool
water, you could be refreshed if you had the energy to go and the
energy to bend your head and drink.
The
energy you drink is called water.
The energy to get the water is called walking,
or forward
march.
The
feeling when you walk through crowds toward the end of the street
goes on
a
very long time. People are eating in all the restaurants and
you can’t quite believe that there will be a fountain where you
stop a hole with your finger and water spurts out. What do you care
about the little tables and the loaded platters of food or the dour
tight faces of the tourists or even the smooth attentive ones?
There
is silence in all the houses and you can't quite believe the
Walgreens will be lit by round bushes of light and that there will be
people compact as skittles in there and that you have the energy to
walk through snow, and boots, and the energy of money to pay for soup
that would give you energy to walk through the snow the next time to
the Walgreens at the end of the street.
It
takes a very long time to walk through the crowd.
You
walk in the middle of the street into a raw caesura torn between the
people on the right and the people on the left, not counting the very
large guys at right angles outside the restaurants calling people in.
You can no longer call a crowd a crowd. It is a matrix. A gel.
You are just another sticky particle.
No-one
hears you as you walk that very long short way.
No-one
hears you as you stand at the window to look outside feeling the
heat’s declaration of intent, no longer remembering the nights of
looking silently for a long time at the bead of light that is a plane
traveling across the sky or the pleasant mornings in the bus-shelter
on North Main Street watching the world lurch by.
Mairéad
Byrne
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