venerdì 17 ottobre 2014

Marcia Theophilo

Madre d'acqua – Marcia Theophilo

Acqua, pensavi di dormire 

nel nido della terra 

ma così non fu 

torrida estate
sei spessa, solida, liquida
sei viva, ma non lasciarmi 

non so vivere senza di te. 

I sogni vanno alla deriva
su un’isola di colori 

scavando l’anima e guardando la luna
amore che fruga nel fondo della valle 

inondata dall’acqua. 

La pioggia ha sapore amaro
sassi, foglie e nuvole
nuvole carnose 
pioggia,
perché non sei più dolce come prima?
E l’anima dell’acqua diviene vento 

ondeggia il vento tra le foglie 

erano sparsi per il bosco
suo era il corpo di muschio 

quando acqua e vento s’incontrano 

nasce un fiore nel ventre della terra 

mormora il vento fra le foglie 

voci lontane evocando 

assumono i colori della notte. 

Foglie che si moltiplicano a altre foglie
io voglio il verde che generoso si rinnova
tutto ritorna all’essenza primordiale 

le foglie crescono e cadono dagli alberi
triangoli e quadrati sparsi al suolo 

acque fresche che offrono ristoro

avvolte dal profumo dei fiori 

e delle siepi selvatiche 
ecco,
fiume sconfitto, 
io voglio cantare il tuo dolore. 

Qualcosa di vago 
fumo
e sapori somiglianti .
Sei ancora vivo, utero pulsante 

non dimenticare il tuo passato di fiume 

pieno di pesci, nella tua voce forte 

di quell’azzurro, racconta: 

ci sono nuvole nel mondo 

che si sciolgono in veleni 

nuvole nere sul mondo 

come braci d’incendio 

e nuvole di polvere. 

Ma non sapeva,
non sapeva 
nutrirsi di vari odori .
Quando il vento apre la sua bocca
le nuvole producono piogge 
neve,
o anche ghiaccio. 

Reale e mutevole nel fiume
la musica del vento sulle acque.


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