Madre
d'acqua
– Marcia Theophilo
Acqua,
pensavi di dormire
nel
nido della terra
ma
così non fu
torrida
estate
sei
spessa, solida, liquida
sei
viva, ma non lasciarmi
non
so vivere senza di te.
I
sogni vanno alla deriva
su
un’isola di colori
scavando
l’anima e guardando la luna
amore
che fruga nel fondo della valle
inondata
dall’acqua.
La
pioggia ha sapore amaro
sassi,
foglie e nuvole
nuvole
carnose
pioggia,
perché
non sei più dolce come prima?
E
l’anima dell’acqua diviene vento
ondeggia
il vento tra le foglie
erano
sparsi per il bosco
suo
era il corpo di muschio
quando
acqua e vento s’incontrano
nasce
un fiore nel ventre della terra
mormora
il vento fra le foglie
voci
lontane evocando
assumono
i colori della notte.
Foglie
che si moltiplicano a altre foglie
io
voglio il verde che generoso si rinnova
tutto
ritorna all’essenza primordiale
le
foglie crescono e cadono dagli alberi
triangoli
e quadrati sparsi al suolo
acque
fresche che offrono ristoro
avvolte
dal profumo dei fiori
e
delle siepi selvatiche
ecco,
fiume
sconfitto,
io voglio cantare il tuo dolore.
Qualcosa
di vago
fumo
e
sapori somiglianti .
Sei
ancora vivo, utero pulsante
non
dimenticare il tuo passato di fiume
pieno
di pesci, nella tua voce forte
di
quell’azzurro, racconta:
ci
sono nuvole nel mondo
che
si sciolgono in veleni
nuvole
nere sul mondo
come
braci d’incendio
e
nuvole di polvere.
Ma
non sapeva,
non
sapeva
nutrirsi di vari odori .
Quando
il vento apre la sua bocca
le
nuvole producono piogge
neve,
o
anche ghiaccio.
Reale
e mutevole nel fiume
la
musica del vento sulle acque.
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