venerdì 17 ottobre 2014

Flavia Balsamo

 Specchio d’acqua


Ho impastato le onde
nel cono della mano
pizzicate tra le dita
con le unghia concave di sale
ho disteso l’acqua al cielo
parafrasando dio
Questo mare è un dito nell’occhio
acqua che brinda alla sua cecità
l’indice puntato dell’uomo
stanco di essere
guardato divenire
Ho accartocciato le sponde dell’onda
fermentando la schiuma
saliva dei pesci
perché egli si guardi riflesso
frantumato da tessere diafane
in mille pezzetti
Pur nel divenir perpetuo
ha preso vanesio a specchiarsi
e noi per le orecchie tirati
schiaffati all’amo, cavati
siamo - dal nascondiglio blu intenso
Questo mare non ci dimentica

acqua,
dannato ricordo di totalità


Flavia Balsamo



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