venerdì 17 ottobre 2014

Giuseppe Vetromile

D’acqua seguo fiumi e fonti




D’acqua seguo fiumi e fonti, verso la rigenerazione.

Tu mi perdesti nelle cateratte della disperazione, o mio Dio;
mi ritrovasti ad Ararat, dopo la furia del diluvio. E fu
mia Pasqua il Mar Rosso, docile e aperto alla tua
misericordia. E l’acqua del Giordano ancora mi deterge
dal peccato. La mia vita è in questo battesimo d’amore:
che tu trasformasti in sangue redentore: in esso
si compie l’eterno miracolo del mondo.

Scorre ora l’acqua nei pantani dell’odio e delle guerre,
fluisce pura sulle orme dei maligni. Ma non vedere,
ti prego, le mani sporche di Pilato, che abnegano
la scelta della luce in un lavacro d’indifferenza:

guida me che sono Nicodemo interrogante: con acqua
e soffio di vento mi segnerai la giusta strada per la fonte

ed io sarò di nuovo goccia d’acqua riformata,
riunita nel tuo diluvio d’amore universale


GIUSEPPE VETROMILE



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