(Affondo)
Spazio
enorme infinitesimale
tra
un
paio di guanti esile,
con
bottone
e
il nero affondo
- dopo quel boato
da cui ha rigalleggiato.
Ecco lo scarto
fra la leggerezza
e l'imponderabile assenza.
Lì, in quel mezzo, mi sento vertigine.
Affondo e riemergo
da cui ha rigalleggiato.
Ecco lo scarto
fra la leggerezza
e l'imponderabile assenza.
Lì, in quel mezzo, mi sento vertigine.
Affondo e riemergo
come
un
guanto, un bottone
resto preda di un'onda che mi annega e poi
resto preda di un'onda che mi annega e poi
mi
salva.
In
questo andirivieni io rovino.
- Di Leila Falà da OGGETTI, silloge in memoria dei dispersi in mare nel disastro di Ustica. La silloge è contenuta in “E’ negli oggetti che ti ricerco” (Corraini, 2013)
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