Giovanni Fontana
SEIREN
quando
supina affiora l’eco dei flutti e annoda chiome [e
attonda
quell’inganno [dunque [
quando
annotta [
quella
fascinazione [è seduzione → e oblio [
che
sento [e dunque sono [forse [
così
l’ascolto si fa carne tanto
← che
orecchio incessante mi diventa [e
il
silenzio meridiano e la bonaccia
← pesano
sull’interfaccia tra vuoto e vuoto [
mentre
il sole incide il tempo sulle rocce e attende ←
complice
senza giudizi →
è
il rischio della parola del niente [
nel
niente del niente
→ che
è parola del vuoto [
parola
di un niente vuoto [
un
vuoto di niente [
la
parola dell’inflessione inflessa [
è
lì che intesse a strati i canti →
tra
vuoto e vuoto [
tutti
di là del baricentro [
dove
il canto è nel canto e nel canto al centro
→ dove
il canto è nel canto di un canto
→ racchiuso
nel canto [
un
canto di dentro →
→ un
canto d’accanto → d’acconto ←
un
canto riverso sul canto converso →
un
canto nel canto del canto nel canto del core ←
ch’è
nella plica interiore del canto e che il canto riflette
→ se
è un canto che flette →
che
flutta che onda e marèa
→ che
pulsa nel canto del centro
un
canto di amplessi convessi →
un
canto plasmato in essenza di canto
]
sublimato →
]
circonflesso →
]
reclino e trasverso →
]
in transito ] in conto d’armonia →
]
in tutto riflesso →
]
è un canto ch’è nudo →
]
è un canto ch’è crudo →
giù
[
sul
punto dell’origine degli assi [
molpe
mouillé somma tonemi → ligeia è ligia all’uvulare [e
callipigia
[
partenope
squillante è solare → virginale [forse [
aglaofème
bigia → è splendida
→ nella
baia [e velare [
leucosia
è bianca → sosia dell’onda
→ nasale
e stanca ←
perché
aglaofono è all’idromegafono
[
]
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