giovedì 16 ottobre 2014

Giovanni Fontana

Giovanni Fontana
SEIREN

quando supina affiora l’eco dei flutti e annoda chiome [e
attonda quell’inganno [dunque [
quando annotta [
quella fascinazione [è seduzione → e oblio [
che sento [e dunque sono [forse [
così l’ascolto si fa carne tanto
che orecchio incessante mi diventa [e
il silenzio meridiano e la bonaccia
pesano sull’interfaccia tra vuoto e vuoto [
mentre il sole incide il tempo sulle rocce e attende ←
complice senza giudizi →
è il rischio della parola del niente [
nel niente del niente
che è parola del vuoto [
parola di un niente vuoto [
un vuoto di niente [
la parola dell’inflessione inflessa [
è lì che intesse a strati i canti →
tra vuoto e vuoto [
tutti di là del baricentro [
dove il canto è nel canto e nel canto al centro
dove il canto è nel canto di un canto
racchiuso nel canto [
un canto di dentro →
un canto d’accanto → d’acconto ←
un canto riverso sul canto converso →
un canto nel canto del canto nel canto del core ←
ch’è nella plica interiore del canto e che il canto riflette
se è un canto che flette →
che flutta che onda e marèa
che pulsa nel canto del centro
un canto di amplessi convessi →
un canto plasmato in essenza di canto
] sublimato →
] circonflesso →
] reclino e trasverso →
] in transito ] in conto d’armonia →
] in tutto riflesso →
] è un canto ch’è nudo →
] è un canto ch’è crudo →
giù [
sul punto dell’origine degli assi [
molpe mouillé somma tonemi → ligeia è ligia all’uvulare [e
callipigia [
partenope squillante è solare → virginale [forse [
aglaofème bigia → è splendida
nella baia [e velare [
leucosia è bianca → sosia dell’onda
nasale e stanca ←
perché aglaofono è all’idromegafono
[ ]


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