VIETATO ENTRARE
Inatteso terso limite
profilo
contorto sfinito
paesaggio senza pena
ultima frontiera tracciata per bisogno
orizzonte
dentro all’altrui cielo e terra
rivelata.
Se quieta osservanza di natura
non basta alla bisogna
si allarga inquinata la pozza di
conoscenza secca
per dolo:
sgorga dal fondo sia pure a fatica
acqua rubata comprata
sprecata
in rivoli stretti
invita della carestia il rigore
appaga la sete
nel letto sassoso.
Piccolo globo
in ogni dove esplorato impazza
malumore.
Potere lasciato
a colpevoli spalle
inquina
sbava.
Per la privatizzazione dell’acqua,
anzi, come dicono i politici, soltanto degli acquedotti.
Già pubblicata in “Vietato entrare”
2012
ed. “La vita felice” Milano
Fausta Squatriti
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