Lucetta Frisa
Passeggiata
Un
po’agitato il mare.
Traffico sulla strada.
Suoni
odori immagini in sequenza
vorrei
metterli in fila come a scriverle.
Mi
guardo in giro. Sono in vacanza.
Mi siedo su una panchina.
Che
ci sto a fare qui?
Mi
alzo e costeggio il mare.
Le
passeggiate sono preghiere
sospiri
e passi girano intorno a casa
e
all’orizzonte.
Riposo
l’occhio sul marciapiede.
Le
linee grigie vanno verso il nero
il
nero ripassa sopra il grigio.
L’hanno
rifatto da poco
sembra
carta da pacchi, liscia.
Nessuna
ispirazione:
solo
facce livide su questo schermo basso.
Recito
la Malinconia in un paesaggio di pietra.
Il
vuoto tra stomaco e testa
devo
riempirlo con qualche bel pensiero non umano
se
io adesso sono
quello
che non c’è più.
L’infinito
dov’è? -
pare
ci sia solo il finito.
Il
cervello si è inventato tutto.
Un
piccione traballante traversa il mio inferno.
Il
suo occhio rosso vede il futuro
saetta
parziale non distratta dallo spazio.
Che
ci sto a fare qui?
Riordinerò
la casa e i miei minuti
scriverò
poesie come fosse l’ultima
Il
est temps que chacun se souvienne
d’une
autre histoire que la sienne
la
mémoire s’en va comme le sang
à
quoi bon ce que l’on a su
perché
non hanno senso le emozioni
mai
l’hanno avuto
se
non per chi nasce la prima volta.
Pazienza
occorre pazienza
entra
nei pori mentre respiro a passi lenti
mi
ossigena piedi e cervello la pazienza -
è
la misura giusta?
Il
piccione non mi guarda: nella rétina
tiene
il suo mondo perfetto che gli basta.
Ma
la sua luce è diversa dalla mia?
La
mia passeggiata com’è tranquilla
vicino
al mare tranquillo il mio respiro
la
mia coscienza tranquilla e infelice.
Saluto i conoscenti con la
mano.Ciao. Che stai facendo qui?
Ammazzo il tempo
con
le frasi pensate
da
questa panchina davanti al mare.
Se
questa passeggiata torna a capo
e
nell’acqua marina vedo
una
sagoma che mi somiglia
sono
dentro una sfera il mondo
è
una rotonda lacrima uno specchio
concavo
dappertutto e non c’è scampo.
Mais
le regard
est
l’eau
où
le monde
se
noie
et
nous
avons
soif
dans
la lumière.
Ora
con chi sto camminando? con mia madre
e
tutti i morti amati e i vivi
così
lontani
coi
ricordi di chi cammina
di
chi ha già camminato
possedendo
il respiro perdendolo
a
ogni passo.
Torno
a sedermi sulla panchina:
un
ragazzo, il cellulare, due donne litigano.
Mi
nascondo nel buio degli occhiali:
c’è
chi si ferma e guarda in controluce.
Ma
ecco un cane e il mio polso ha una fitta -
Tout
à coup son enfance est à côté de lui
comme
un petit chien
et
la vieille envie de pleurer à cause
des
questions sans réponse
Mi
alzo e vado al bar: caffè ristretto
niente
latte e una striscia di luce
sulle
mie spalle e sulle bottiglie in fila
davanti
a me e sul viso del barista
e
di sua figlia dagli occhi cattivi
su
quelli vuoti dei tossici delle vecchie sfatte
e
sulla mia tazzina la stessa luce.
Riattraverso
la strada e mi affaccio.
Mi
guarda un folle che si crede Dio
un
ex capitano parla di certe ostriche
un
nero con le borsette impreca e contratta
tre
sudamericane ridono come galline.
Il
mare mi piace di fronte.
La
tua vita correva verso il mare mi hai detto
ti
sei fermata sulla riva a guardarla.
Ma
io non sono un’isola
nei
confini dei versi separata
da
acqua e terraferma
ma
lentamente l’orizzonte intorno
riduce
la vita a poco o la spalanca.
Fino
a che punto la solitudine è nostra
o
condivisa in un giorno di luce?
Today
the air is clear of everything
It
has no knowledge except of nothingness
And
it flows over us without meanings,
As
if none of us had ever been here before...
Eppure
i miei occhi sanno unire
uomini
e cose:
le
emozioni alla spiaggia
le
onde alle case dipinte.
Perderò
tutto se li chiudo.
Ad
occhi aperti se ne vanno le idee
intorno
alle cose ma non le cose
forse
si vedranno come sono
scontornate
nella materia
si
stanno già sfacendo senza di me.
Come
varcare la riva
che
separa il mare dal mare?
So
che non siete altro da me
eppure
tutto il mondo è me senza di me
ditemi
che per tornare c’è la strada:
The
palm of the end of the mind,
beyond
the last thought, rises
in
the bronze decor,
a
gold-feathered bird
sings
in the palm, without human meaning,
without
human feeling, a foreign song...
Plus
de présence exacte d’identité
Vado
a spasso
padrona
solo di queste ossa che mi diedero
padre
e madre e neppure
le
parole e i pensieri sono miei.
Chi
sono io quando cammino ?
Chi
sono io quando taccio o dormo?
For
me, always
the
delight is the surprise.
Trovarmi
viva al mattino e al pomeriggio
viva
alla sera e alla notte
è
la sorpresa degli occhi
quando
si guardano in giro.
Genova
mia di sasso. Iride.
Aria.
Parfois
pétrifié
par le mystère
parfois
pareil à lui
plein
d’une transparente
poussière
parfois
personne.
Un
temperamento forse assurdo fu
sempre
di me a farsi meraviglia
del
mondo, del suo strepito, del nulla.
E
io in cosa credo? Agli angeli no. Solo
a
dei ritmi ventosi a dei ritmi…
Devo
tornare a casa a fermare queste parole.
Nota.
In Passeggiata
i versi francesi sono di Bernard Noël, gli inglesi di Wallace
Stevens, la strofa Genova
mia di sasso. Iride. Aria
è di Giorgio Caproni, le strofa successiva è di Nicola Ghiglione.
Tutte le citazioni sono riportate in corsivo.
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