Acqua ed acque
*
Acqua
di giglio bianco rifiorita
sopra
l’acuto scoglio la ferita,
la
parola s’affonda e poi risale
oscurità
d’abisso, cecità di sale.
*
Canne
sottili, fanciulle di bambù,
luce-zaffiro
di lago nero blu,
arco
di vento un delicato faggio
nella
parola specchio del paesaggio.
*
Furiosa
si precipita dall’alto
urtando
dura roccia di basalto
e
tuttavia non vinta da frattura
acqua-poesia
diventa la sutura
lungo
lo strappo candida cintura.
*
Forse
sarà che a forza di riempirla
è
straripata e non si può fermarla
e
poiché vano è argine e muro
per
non smarrir me stessa mi farò fiume
nell’acqua
riaccostando fiori e bitume.
Franca
Alaimo
il
testo è tratto da “Il giglio verticale”, Bastogi editrice.
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