Ode
minima per Palermo pluvia
Sotto la
pioggia Palermo si svela al pedone
si
accoccola sui marciapiedi. Lascia le auto
imbranarsi
su iridescenze di catrame titilla
il pigro
netturbino smalizia dai volti perlati
delle
fanciulle normanne reinventa il fascino
defunto dei
negozi d’antiquariato. J’ai
vu
glisser
dalla porta girevole del Grand Hôtel
des Palmes
(e svoltare furtivo nella nera
Via
Principe Granatelli) Raymond Roussel
sperso
nelle sue nèbule e lacrimare da balconi
liberty il
kalabbash
e lo zagaratravel
(Rinaldo
con mezza bestemmia aprire di scatto
l’ombrello
ché non s’arrugginisse l’armatura).
Lucio Zinna
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