Plinio Perilli
Cuore di sasso
1
Lo cerco in
mare, il mio cuore – tra pietre
e onde
svagate dell’agosto –: qui, dove azzurro
si spegne,
riapproda a sabbia, a storia,
simula o
celebra allegria, irradia incanto!,
più tondi e
dolci sceglie, leviga i sassi,
li scolpisce
di tutto il tempo del Mondo,
che invece
torna e spuma in un attimo…
2
Guardo il mio
cuore a terra, dove l’onda
muore felice,
e ci cammino a spruzzi,
soverchiato e
brunìto di sole. Ecco,
m’inchino
per una forma più strana e
amica, cuore
di sasso, bianco o screziato
oppure rosso
acceso, roccia rosso rubino
– vero
come il nostro che pulsa… –
oppure
piccolo, sagomato, rieffigiato
in scala:
cristallo e sale della Bellezza.
3
Ecco,
raccolgo questa forma che pulsa,
questa pietra
di carne, che è scritta quale gioiello
per il tempo,
e il tempo stesso ci rinarra e
legge, come
si ascolta il mare a una conchiglia:
acqua/orizzonte
e terra, sabbia che affonda o salva,
dà radice
alle perle, ed ai suoi miti una cornice
immensa…
Torna l’onda e riparte, si rifà romanzo:
così ogni
sguardo indica ma riperde l’amore, il nostro
cuore
impietrito d’evento, e meglio rifioritone.
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